Ciriè

By Maya-pubblicato il 14/3.

Ciriè è a un tiro di schioppo dalla Torino Olimpica. Tangenziale uscita Caselle, si seguono i cartelli per la città dell’aeroporto fino alla rotonda che ci svela per la prima volta il nome della città di un antico trinceramento romano. Il primo impatto è la stazione e la piazza della stazione. A quel punto il gioco è fatto: il vialone di Corso Martiri della Libertà è inconfondibile. Posteggi sul lato sinistro, domenica non a pagamento. Villa Remmert è sulla sinistra, Palazzo d’Oria sotto i portici, sulla destra. La prima mostra che abbiamo visitato è a Villa Remmert: la Cina a Ciriè, neve, montagne, oggetti e volti di una cultura in movimento. Ingresso gratuito, la mostra è aperta fino al 17 aprile. Da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18, monday closed. E’ chiaro che la mostra rappresenta uno spaccato della cultura cinese, tuttavia uno spaccato interessante. Giovani sorridenti accolgono i visitatori all’ingresso. Quadri, scultura, ceramica, manifesti, foto, Mao.

 

Una visita che impegnerà un’oretta della vostra vita, compreso il video datato 1987 sulla Cina always on the move. Si faceva accenno ad un breve inizio di compromesso con il capitalismo, qualche piccola apertura al privato. La prima sezione denominata “pittura in punta di pennello” è dedicata integralmente a Xiao Feng, uno dei più grandi pittori cinesi: nato nel 1932 e direttore di China Art Weekly. Tecnica usata inchiostro su carta. Nuvole sulle montagne, montagne verdi, prima neve nel sud della Cina, talmente realistica da far precipitare la stanza nel sud della Cina durante una nevicata. Un traghetto, cascata discendente, torrente in piena, villaggio di montagna. Nella pittura cinese i soggetti preferiti sono la natura ed il soprannaturale.

È evidente e voluta la totale mancanza di prospettiva anche se alcune regole in questo campo sono state stabilite da tal Guo Xi, pittore: la jin yuan, distanza prossima, la shen yuan distanza profonda e la gao yuan, distanza elevata. Non mancano il ritratto di Liu Ji Dong, fanciulla cinese e dipinti su vetro. Xiao utilizza colori molto tenui, abbonda il bianco e sarà pur vero che manca un senso della prospettiva ma non certo la profondità, intesa come capacità del dipinto di rappresentare un’emozione. Nella seconda sezione “Sculture non solo Buddha” compaiono sculture lignee (ma anche pietra e metallo), legate al buddismo, religione diffusa in Cina a partire dal secondo secolo dopo Cristo. Sono presenti anche una quindicina di statue raffiguranti dignitari e realizzate tra il 1600 e il 1960. Nella terza sezione “ceramiche dai sigilli imperiali agli oggetti di uso quotidiano” vengono esposti oggetti di uso comune (piatti, tazze e bicchieri). In questa sezione sono presenti anche due dipinti su vetro di dignitari risalenti alla fine dell’Ottocento e un grande sigillo imperiale del 1600. Seta e carta, acquarelli su seta, la preparazione tecnica della seta per la pittura ci fu a partire dal 618 avanti Cristo. Motivi decorativi e motivi floreali. Manifesti pubblicitari. La quarta sezione denominata “obiettivo cinese sulla Cina è dedicata a Zeng Yi. Venti foto che raccontano la Cina di oggi: vi segnalo “minatori”e “quattro generazioni sotto un tetto”, quest’ultima strepitosa. Alle pareti foto di Piero Ferroglio e Paolo Lombardo. La quinta è ultima è dedicata a Mao Tze Tung “tra pubblico e privato”: poster e foto, Mao in famiglia, in mezzo ai soldati e ai contadini. Mi resta da aggiungere che Villa Remmert è stata costruita alla fine dell’ottocento e la famiglia Remmert era di origine prussiana. Domenica di chiusura dei negozi ma anche dei bar, arduo trovarne uno aperto. Poco dopo Villa Remmert, il duomo di San Giovanni Battista. Vi segnalo anche, fino al 26 marzo, radici quadrate, una deliziosa, a mio giudizio, personale di Giovanni Carlo Rocca, restauratore e reimpressionista puro. E’ bello l’accostamento tra quello che ha restaurato e l’interpretazione che l’artista da dell’originale. Da martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 19, closed monday. Sarete accolti da una specie di murales denominato la deposizione. Color rosso lacca, molto urticante, nel senso che non può lasciarvi indifferenti, nel bene e nel male. Il rosso passion è il colore dominante anche nella mostra con pareti rosso lacca passion, splendido contrasto con il vivace tourbillon delle rivisitazioni di Rocca. Vi consiglio di non perderla, è a Palazzo d’Oria, anche in questo caso ingresso gratuito. Ritorno alla maison nel bel mezzo della migrazione verso lo stadio per la partita delle partite. Numeri da circo di qualche automobilista, ma questa è la normalità della tangenziale la domenica sera. Ciriè ad un tiro di schioppo dalla Torino Olimpica, due mostre godibili. Bella anche la mostra “Carlo Magno e le Alpi” viaggio al centro del Medioevo presso il Museo Diocesano di Arte Sacra a Susa (via Mazzini 1) visitabile fino al 28 maggio. Ingresso 3 euro aperta dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18. Ospita i più importanti oggetti d’arte sacra presenti in Valle Susa, altissimo il valore artistico e culturale.

Maya@valchisone.it

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