Resurrezione di Lev Nikolaevic Tolstoj

Resurrezione di Lev Nikolaevic Tolstoj

Romanzo di violentissima critica sociale Resurrezione viene considerato il più moderno di Tolstoj ed anche tra i grandi dell’ autore il più modesto (rispetto ad un capolavoro assoluto come Guerra e Pace, beninteso). La critica è spaccata, personalmente considero Resurrezione il vero capolavoro di Tolstoj.

Certamente la vicenda del principe Nechljudov e di Katiusa è anche una storia d’amore non solo la vicenda di due anime così vicine e così lontane. Il lento vivere del principe, vita passata tra salotti e ricevimenti viene scosso e oserei dire definitivamente dal riconoscimento, in veste di giurato e in un processo contro una prostituta accusata dell’omicidio di un cliente (tal Ferapont Smerkov, mercante), di un forte ma breve amore giovanile: la bella Katjusa, ragazza di campagna che aveva sedotto ed abbandonato quindici anni prima. La vicenda che è realmente accaduta si dipana attraverso il viaggio che ci porta dalle carceri della capitale della Russia zarista a quella della Siberia: in parallelo si sviluppa il cammino di redenzione della condannata ma anche quello del principe. I due personaggi centrali vengono circondati da un’ incredibile varietà  di variegata umanità  e da spunti ed episodi diversi ma ricchissimi di umanità  e rabbia. La prostituta Katjusa all’inizio del romanzo e fin dai primi colloqui con un tormentato Nechljudov non riesce ad uscire dal circolo vizioso fatto di torpore e di quasi compiacimento per l’attività  svolta: indirettamente è il principe ad essere responsabile del terribile fatto di cui viene sospettata la giovin Katjusa, ora Maslova. E’ lui ed è stato lui con il suo comportamento ad averla indirizzata verso il baratro. La resurrezione e la conversione da Maslova in Katjusa, ovvero dalla lussuria alla purezza, avverrà  con l’avvicinare i prigionieri politici nel lungo ed estenuante viaggio verso la Siberia. Il principe non ha dei comportamenti lineari ed è lontano dall’essere un maestro di vita e di comportamenti onesti e retti: emerge paradossalmente più nella delineazione dell’esistenza del principe che in quella della prostituta Maslova la condanna verso lussuria e vanit , temi molto amati da Tolstoj. E’ lontano dall’essere un individuo retto anche nel cammino verso la Siberia: emerge tutto sommato l’invidia per la felicità elegante della famiglia del governatore della Siberia, ovvero il principe non è del tutto risorto e non può cancellare la sua vita agiata e comoda. Personaggi semplici ma che hanno voglia di giustizia in un mondo, quello zarista fatto sostanzialmente di ingiustizie: è¨ giusto sottolineare la netta differenza tra i personaggi di Dostoevskji, umanità  umiliata e ferita ma passiva, a questi di Tolstoj, umanità umiliata ed offesa ma vogliosa di combattere. L’espressione del verdetto dei giurati che di fatto assolvono la Maslova ma che condannano per un vizio di forma di cui non s’accorgono, parole dimenticate perchè stanchi e stufi del loro lavoro di giurati è¨ un chiarissimo esempio di ingiustizia ed è una dura condanna per i tribunali zaristi, una delle tante tematiche sviluppate da Tolstoj. Romanzo da leggere fino in fondo, stile conciso e sbrigativo, eccelsa la descrizione fisica e caratteriale dei personaggi. Tolstoj nacque nel 1828 nel distretto di Krapivna del governatorato di Tula. Appartenne ad una famiglia di antica nobiltà : gli antenati di Tolstoj facevano parte dell corte già  al tempo di Ivan il Terribile e un Tolstoj fu nominato ambasciatore in Turchia. Il nonno di Tolstoj ottenne il posto di governatore di Kazan. Il padre a ventotto anni si congedò per dedicarsi all’amministrazione del patrimonio della moglie, la ricca trentaduenne principessa Maria Nikolaevna Volkonskaja. Penultimo di cinque fratelli, la madre morì quando Lev Tolstoj aveva due anni, il padre quando ne aveva nove. Nel 1844 venne ammesso all’università ma tre anni dopo abbandonò gli studi senza essersi laureato. Nel 1847 iniziò a redigere il Diario ed in seguito alla divisione dei beni della famiglia entrò in possesso della tenuta di Jasnaja Poljana e di quattro villaggi. Il tentativo di migliorare le condizioni di vita dei contadini venne descritto in la mattinata di un proprietario di terra (1852-56). Nel 1850 partì per il Caucaso dove raggiunse il fratello Nikolaj che prestava servizio nell’esercito: abbandonò Mosca per sfuggire ad una vita disordinata, fatta anche di gioco. Nel 1852 chiese ed ottenne di entrare nell’esercito, divenendo ufficiale e partecipando alle incursioni contro i cosacchi. Nel settembre del 1852 sulla rivista Il contemporaneo apparve Infanzia: la prima parte della Trilogia Infanzia, Adolescenza, Giovinezza ebbe grande successo di pubblico e di critica. Nel 1853 chiese di essere messo in congedo ma la richiesta fu respinta perché era iniziata la guerra russo-turca. Nel 1854 fu inviato in Crimea ed intanto iniziò la stesura di Adolescenza: nello stesso anno un gruppo di ufficiali decise di pubblicare un giornale per i soldati. Tolstoj per finanziare l’impresa vendette gran parte della tenuta, ma lo zar Nicola I proibì la pubblicazione. Nel gennaio del 1855 il contemporaneo pubblica i racconti di un marquer e qualche mese dopo i racconti di Sebastopoli, censurati. Agli inizi del 1856 iniziò a scrivere La tempesta di neve che interruppe per recarsi al capezzale del fratello Dimitri che stava morendo di tubercolosi. Subito dopo completò i due ussari e concesse ai sui contadini la libertà . Alla fine dell’anno la rivista annali della patria pubblicò la mattinata di un proprietario di terra. Agli inizi del 1857 compì un viaggio nell’Europa occidentale che lo rese oltremodo critico verso la società borghese. Nel 1859 scrisse Tri smerti (tre morti), la morte del fratello Nikolaj, avvenuta un anno dopo lo riportò in Europa dove rimase nove mesi. Tornato in patria fu giudice di pace nel distretto di Krapivna ma dovette abbandonare l’attività per le sue prese di posizione a favore dei contadini. La polizia segreta iniziò a tenerlo sotto controllo. Fondò la rivista Jasnaja Poljana, nel 1862 si sposò² e portò a compimento il romanzo i cosacchi ed il racconto Polikuska. Nel 1863 nacque il primo figlio Sergej ed un anno dopo Tatiana. Nel 1867-68 uscirono i primi cinque libri di Guerra e pace che ottenne immediatamente un grande successo. Nel 1866 nacque Il’ja il terzogenito. Nel 1872 pubblicò il Sillabario e negli anni che vanno dal 1873 al 77 si dedicò alla stesura del suo secondo grande romanzo Anna Karenina Due anni dopo è la volta di Confessione, nel 1880 saggio di una teologia dogmatica, nel 1883 in che cosa consiste la mia fede e nel 1886 potenza delle tenebre. Voskresenie (Resurrezione) è l’ultimo grande romanzo di Tolstoj pubblicato nel 1900. Morì nel 1910 ad Astapovo.

Maya@valchisone.it

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