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LA VIA ALLE MINIERE

 

VAL TRONCEA- PRAGELATO

Troncea 1915m – Colle dell’Arcano 2781 m – Piano del Bet – Colle del Bet 2786m – Miniere della “Stazione de Monte” 2623 m. – Troncea 1915 m.

 

Tempo complessivo: 4.40 ore.

Raggiunto con la rotabile che parte da Traverse, il piccolo villaggio di Troncea si lascia la vettura nel parcheggio. Di qui ci si incammina lungo la mulattiera lastricata (EPT 320) del Colle del Bet che, fino al 1902 (anno di costruzione della Teleferica che univa le miniere alla Fonderia della Tuccia, nei pressi di Laval), veniva utilizzata per il trasporto del minerale  a dorso di mulo. Subito ci si inoltra in una splendida foresta di larici e, dopo otto ripidi tornanti, si raggiunge una radura posta ai piedi di Roccia Courba ove ha termine la vegetazione arborea. Il largo sentiero si inerpica su un costone piuttosto ripido fino ad incontrare un piccolo rudere in muratura che costituiva un’antica fornace (Forni di San Martino, in località La Salette 2320m) in cui il minerale veniva liberato dalle scorie solforose allo scopo di essere alleggerito per il trasporto. A questo punto si aggira la costruzione e ci si inoltra, seguendo uno strettissimo viottolo nel piccolo valloncello che culmina con il Colle dell’Arcano. Qui convengono due importanti sentieri provenienti rispettivamente dal Colle del Pis attraverso il Colle del Bissone (EPT 215) e da Balsiglia per il vallone di Massello (EPT 217). Imboccato il percorso che scende a serpentina sulla morena posta al di sotto del passo su cui ci troviamo, lo si tiene fino al termine della pietraia, perdendo circa 150m di quota, per incontrare poi un’altro sentiero sulla destra che, invece di scendere nel vallone, segue il costone corrugato della P del Bet superando un verde pianoro cosparso di interessanti rocce montane, evidenti residui dell’era glaciale. Questo tratto si snoda tra le moli imponenti dei monti: Albergian 3047m, Pelvo di Massello 2803m e Ghinivert 3037m, offrendo un panorama di prim’ordine soprattutto nel momento in cui si vengono a fiancheggiare alcuni bellissimi laghi glaciali (laghi Beht) caratteristici per il loro intenso colore blu. Non distante, una breve rampa porta al Colle del Bet su cui è visibile il rudere di una costruzione in muratura che costituiva la stazione di partenza della teleferica usata per il trasporto del minerale. Anche da questo valico è possibile godere di un’ottima vista sui gruppi della Rognosa di Sestriere, degli Ecrinis e del Moncenisio, mentre eccezionalmente,in lontananza, nelle belle giornate sbucano il Bianco, il Rosa ed il Gran Paradiso. Di qui un evidente sentiero(EPT 320, già seguito ai Forni di San Martino) conduce sulla sottostante morena, ove si aprivano i cantieri di estrazione denominati”Stazione di monte”. Dalla miniera, seguendo la mulattiera dei minatori da noi parzialmente utilizzata, si può rapidamente far ritorno ai Forni di San Martino e di qui lungo la via già descritta, a Troncea.

 

 

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