RAFFAELLA CALVO Torino in Comune. Intervista Raffaella Calvo CANDIDATA TORINO IN COMUNE PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO

RAFFAELLA CALVO Torino in Comune. Intervista Raffaella Calvo CANDIDATA TORINO IN COMUNE PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO

Raffaella Calvo è nata a Torino nel 1967. Ha lavorato come commessa dall’età di quindici anni, dal 1995 al 2007 operaia metalmeccanica presso la Lear di Bruino e all’Embraco di Riva presso Chieri. Nel 1998 ha aderito al Partito della Rifondazione Comunista, dove milita tuttora. Ha partecipato ai Social Forum di Genova, Firenze, Londra e Atene ed alla costruzione del movimento, da sempre attivista NO TAV. Nel novembre 2004 ha trovato la sua fabbrica, l’Embraco, chiusa dalla sera alla mattina e quindi l’ha occupata con i suoi compagni di lavoro per diversi mesi, In seguito ha acquisito la qualifica di O.S.S. (operatore socio sanitario) ed ho trovato lavoro presso diverse cooperative sociali. E’ stata nel Direttivo Provinciale CGIL Funzione Pubblica, fino all’anno scorso anno quando è entrata nella C.U.B. di cui fa parte, ancora, (Direttivo Provinciale).
Quali sono i punti salienti del tuo programma e quali sono le priorità su cui occorre intervenire?
Io ritengo che il patto di stabilità-compatibilità che non permette di affrontare le emergenze sociali vada superato. Io sono una militante di Rifondazione Comunista e con il mio partito abbiamo fatto una campagna politica denominata “I soldi ci sono”. Da anni si dice che il problema è il debito pubblico perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e che per diminuire il debito, vanno tagliati i servizi e privatizzati i beni comuni. Bisogna prendere le risorse da chi le ha, le banche private e i grandi evasori fiscali; sono per abrogare la controriforma delle pensioni, ridurre l’orario di lavoro, per istituire il reddito minimo garantito e rilanciare il welfare. I servizi comunali, compresi i trasporti devono essere pubblici. Infine i problemi dell’emergenza abitativa e del mondo giovanile, l’istruzione, le mense scolastiche e gli altri servizi sono diventati troppo cari e non sono più accessibili a tutti, soprattutto alle famiglie dei disoccupati.
Qual’è e quale sarà il ruolo di Torino in comune e come immagini la Torino del futuro?
Io immagino la sinistra del futuro, come unitaria, plurale, democratica e alternativa al PD ed al centro-sinistra, qualcosa come la prima Syriza. Il rispetto delle identità dei soggetti partecipanti non impedisce che ci si possa muovere assieme e costruire un nuovo CLN contro il neoliberismo. La Torino del futuro è legata molto al successo del progetto “Torino in Comune-Airaudo sindaco” la nostra lista può e deve essere un laboratorio progettuale, valido anche a livello nazionale. Basta leggere i nomi dei candidati, per vedere che la Torino del mondo del lavoro è rappresentata in tutte le sue sfaccettature e nelle varie realtà di lotta.

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